Raccolta di legname in Svizzera in calo del 6% nel 2023

da | 17 Lug 2024 | Ambiente

Nel 2023 in Svizzera sono stati raccolti 4,9 milioni di metri cubi di legname, il che rappresenta una riduzione di quasi il 6% rispetto allanno precedente. Ad aver segnato un notevole calo sono state la raccolta di legname in tronchi (12%) come pure quella di legname industriale (1%) e di legname in pezzi per la produzione di energia (5%).

La raccolta dellaltro assortimento di legname per la produzione di energia (legname in trucioli) ha tuttavia continuato ad aumentare (+5%), guadagnando importanza.

Al momento rappresenta circa il 30% del raccolto di legname totale. Negli ultimi 20 anni la quota di legname per la produzione denergia sulla raccolta di legname totale è raddoppiata. È quanto emerge dalla statistica forestale dellUfficio federale di statistica (UST).

 

Per la prima volta dal 2019, dopo quattro anni di crescita costante, la raccolta di legname nei boschi svizzeri è in calo. Nel 2023 in Svizzera sono infatti stati raccolti 4,9 milioni di metri cubi di legname, il che rappresenta una riduzione di circa 0,3 milioni di metri cubi (6%) rispetto all’anno precedente. La diminuzione della domanda di legname ha giocato un ruolo importante in questo senso.

Tale calo nell’anno di riferimento è stato particolarmente pronunciato per il legname in tronchi (legno segato), il cui volume è ammontato a 2,2 milioni di metri cubi, ovvero il 12% in meno rispetto al 2022. Questo è dovuto principalmente alla minore domanda e, di riflesso, anche ai prezzi più bassi del legname. Il fenomeno è stato osservato principalmente nei boschi privati e riguarda tutte le zone forestali ad eccezione del versante sudalpino. Il calo più esiguo è stato osservato nelle Alpi. Fino al 2018, l’assortimento di legname in tronchi rappresentava più della metà del volume totale del raccolto, mentre nel 2023 questa quota era solo del 46%. In compenso, ne ha beneficiato il legname per la produzione d’energia.

Offerta di legname in tronchi piuttosto limitata nei Cantoni boschivi

Il volume di legname raccolto è diminuito nei Cantoni con le maggiori aree boschive: Berna (-14%), Zurigo (-9%), Vallese (-9%), San Gallo (-5%), Argovia (-3%) e Grigioni (-1%), ad eccezione dei Cantoni del Ticino (+4%) e di Vaud (+9%). Sebbene con chiare differenze tra un Cantone e l’altro, la maggior parte di loro ha ridotto l’offerta di legname in tronchi. Il 2023 è stato caratterizzato da periodi di siccità e da fortissime tempeste locali, che hanno reso necessario l’utilizzo forzato di legname. Molti tagli del bosco normalmente pianificati sono stati posticipati per non provocare un’offerta troppo elevata.

Nel 2023, i Cantoni con le cinque maggiori quantità di legname, ovvero Berna (0,91 mio. m3), Zurigo (0,44 mio. m3), Vaud (0,44 mio. m3), Grigioni (0,37 mio. m3) e Argovia (0,36 mio. m3), hanno fornito oltre la metà (52%) del raccolto di legname totale. In questi cinque Cantoni si trova inoltre il 48% delle aree boschive svizzere.

Diminuisce il volume del legno di conifere raccolto

Nel 2023 sono stati raccolti nei boschi svizzeri circa 3,2 milioni di metri cubi di legno di conifere e 1,7 milioni di metri cubi di legno di latifoglie, pari rispettivamente a circa due terzi (65%) di legno di conifere e circa un terzo (35%) di legno di latifoglie rispetto al raccolto totale. Paragonato all’anno scorso, questo rapporto si è modificato a favore delle latifoglie (il 67% a fronte del 33%). Mentre il volume di legno delle latifoglie è rimasto praticamente invariato rispetto al 2022, quello del legno di conifere è diminuito dell’8%, in particolare nelle Prealpi e nell’Altipiano. Più della metà del legno di conifere (59%) è stato raccolto sull’Altipiano (32%) e nelle Prealpi (27%). Oltre tre quarti del legno di latifoglie (76%) è stato raccolto allo scopo di produrre energia. Nell’anno in esame la quota di latifoglie sul legname per la produzione di energia sotto forma di legname a trucioli ha continuato ad aumentare, raggiungendo il 54%.

Anche il volume del legname industriale è diminuito leggermente (-1%), con una quota del 10% sul totale della raccolta di legname. Questo assortimento di legname era costituito principalmente da legno di conifere (62%).

Persiste la domanda di legname per la produzione di energia sotto forma di legname in trucioli

La raccolta di legname per la produzione d’energia continua ad aumentare. Nel 2023, con un volume di circa 2,1 milioni di metri cubi, il legname per la produzione di energia rappresentava il 44% della raccolta annuale totale, il che corrisponde a un aumento dell’1% rispetto all’anno precedente. Si collocava appena dietro al legname in tronchi, che rappresentava comunque il 46% dell’offerta totale ed era quindi quasi allo stesso livello. Negli ultimi 20 anni la quota di legname per la produzione d’energia sulla raccolta totale è raddoppiata.

Negli ultimi anni la domanda di legname per la produzione di energia è aumentata notevolmente a causa di una serie di fattori quali la crisi energetica, la guerra in Ucraina, i cambiamenti climatici e la promozione delle energie rinnovabili (anche per gli impianti di riscaldamento a legna).

Un confronto tra i due assortimenti per la produzione di energia mostra che il legname in pezzi è diminuito del 5% rispetto al 2022, mentre l’assortimento di legname in trucioli è aumentato del 5%, raggiungendo un volume di 1,4 milioni di metri cubi. Ciò riflette la domanda di numerosi impianti, in particolare nelle regioni boschive del Giura (+9%), dell’Altipiano (+4%) e delle Prealpi (+5%).

Proprietari privati meno propensi a sfruttare le superfici boschive

Il 71% dell’area boschiva svizzera è di proprietà pubblica, mentre il 29% è gestito da privati. Nell’anno precedente, lo sfruttamento del legno nei boschi privati era aumentato a causa dell’aumento dei prezzi del legname. Nell’anno in esame, il volume del legname raccolto nelle foreste private è diminuito di 232 300 metri cubi (-14%), principalmente a causa del legname in tronchi il cui prezzo non ha retto. Solo il legname in trucioli per la produzione di energia è aumentato di 3 punti percentuali, raggiungendo il 24%. Le zone forestali che presentano le variazioni maggiori sono state quelle del Giura (-75 700 m3), dell’Altipiano (-67 600 m3) e delle Prealpi (-86 000 m3). I tagli del bosco in quelli pubblici hanno subito una variazione minima (-2%), raggiungendo un volume di 3,2 milioni di metri cubi. Anche in questo caso il legname in trucioli (per la produzione di energia) è stato l’unico a registrare un aumento rispetto al 2022 pari a quello avvenuto nel settore privato, soddisfacendo così la continua domanda.

Situazione finanziaria delle aziende forestali in leggero peggioramento

Le 640 aziende forestali attive nel 2023 hanno registrato entrate per 598 milioni di franchi e uscite per 618 milioni di franchi. A livello svizzero il deficit ammontava a circa 20 milioni di franchi (2022: 18 mio. fr.). Le aziende forestali dell’Altipiano, delle Alpi e del versante sudalpino hanno ancora contabilizzato perdite. Le aziende forestali dell’Arco giurassiano hanno registrato un bilancio positivo, con un utile totale di 2,5 milioni di franchi, e le aziende forestali delle Prealpi hanno presentato un bilancio in pari, segnando nel complesso un peggioramento rispetto al 2022.