Posti di lavoro in Svizzera vacanti, anche per infermieri e medici

da | 10 Lug 2024 | Lavoro

Tra aprile e giugno di quest’anno, il numero di posti di lavoro in Svizzera vacanti è diminuito dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2023. In Ticino, la riduzione è stata meno marcata, attestandosi all’8%.

La ricerca, a cui ha partecipato anche l’Università di Zurigo, ha rivelato quanto le offerte di lavoro siano calate per ciascuna categoria professionale.

I settori più colpiti sono quelli del personale d’ufficio (segretariato, addetti agli sportelli e amministrativi) con un -20%, seguito dal personale sanitario (infermieri, medici, fisioterapisti) con un calo del 19% e dal settore informatico (amministratori di sistema, programmatori, sviluppatori) con una diminuzione del 19%. È quanto riporta Tio.ch.

“La ricerca di lavoro sta diventando sempre più difficile”, spiega Marcel Keller, Country President Group Adecco Svizzera, a margine dello studio. “Non solo l’offerta di posti di lavoro si sta riducendo, ma il numero di disoccupati è aumentato di oltre 17.000 unità rispetto all’anno precedente. Inoltre, il numero di aziende che lamentano difficoltà nell’assumere è in calo, rendendo la ricerca del lavoro sempre più ardua per i dipendenti”.

Nonostante tutto, ci sono segnali positivi nell’edilizia, dove le opportunità di impiego per imbianchini, idraulici ed elettricisti sono aumentate del 10%.

Un dato sorprendente è la riduzione degli annunci di lavoro per infermieri qualificati, fisioterapisti e medici, in netta controtendenza rispetto all’anno precedente. Nella seconda metà del 2023, si era registrato un massimo storico nella domanda di personale sanitario. Quindi, sebbene ci sia stata una diminuzione degli annunci nel 2024, rimane la necessità di infermieri.

Le cause della riduzione dei posti di lavoro sono molteplici. Un fattore rilevante è stato emerso lo scorso anno durante l’incontro tra sindacati e Commissione Sanità della Lombardia: negli ultimi tre anni, quasi 400 professionisti sanitari lombardi si sono trasferiti in Svizzera.

Tuttavia, il frontalierato non è l’unica causa. Anche le difficoltà finanziarie di molti ospedali, che si traducono in tagli al personale, hanno avuto un impatto significativo sia nella Confederazione che nel Cantone.