Alla fine di settembre 2024, il numero di frontalieri impiegati in Svizzera ha raggiunto quota 403’000, con un incremento del 2,4% rispetto al terzo trimestre del 2023 e una crescita impressionante del 19% rispetto al 2019, quando erano 339’000.
Tuttavia, il Canton Ticino si distingue per una tendenza opposta rispetto al resto del Paese: il numero di frontalieri è calato su base annua dell’1,3%, attestandosi a 79’303 persone.
Chi sono i frontalieri?
I frontalieri sono lavoratori che risiedono in un paese confinante con la Svizzera, ma si recano ogni giorno nel territorio elvetico per lavorare. Questa categoria è composta prevalentemente da persone che risiedono nelle regioni vicine al confine e che attraversano quotidianamente la frontiera per motivi di lavoro.
I frontalieri sono muniti di un permesso G, che consente loro di lavorare in Svizzera pur mantenendo la propria residenza all’estero.
Provenienza dei frontalieri
Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (UST), la maggior parte dei frontalieri proviene dalla Francia (57,4%), seguiti dall’Italia (23%) e dalla Germania (16,4%). Questo riflette la vicinanza geografica dei principali centri abitati in Francia e Germania ai grandi poli industriali e finanziari svizzeri, come Ginevra, Basilea e Zurigo.
Per quanto riguarda il Ticino, invece, la maggioranza dei frontalieri proviene dall’Italia, in particolare dalle province di Como, Varese e Verbano-Cusio-Ossola.
Perché il Ticino è in controtendenza?
Mentre il numero di frontalieri cresce costantemente a livello nazionale, il calo registrato in Ticino merita un’analisi più approfondita. Tra le possibili ragioni vi sono:
Miglioramento delle condizioni lavorative in Italia: Negli ultimi anni, alcune province italiane confinanti con il Ticino hanno registrato una leggera ripresa economica, offrendo più opportunità lavorative locali. Questo potrebbe aver spinto alcuni frontalieri a rimanere nel loro Paese di residenza.
Inasprimento delle normative fiscali e cambiamenti nei contratti: I recenti accordi fiscali tra Svizzera e Italia hanno modificato le condizioni di tassazione per i frontalieri, rendendo meno vantaggioso lavorare oltreconfine per alcune categorie di lavoratori.
Crescente concorrenza sul mercato del lavoro: Le aziende ticinesi stanno affrontando una crescente competizione, sia interna che esterna, con una maggiore enfasi sulla ricerca di manodopera locale. Inoltre, l’introduzione di politiche che incentivano l’assunzione di residenti potrebbe aver avuto un impatto sul numero di frontalieri impiegati.
Un fenomeno in continua evoluzione
Il fenomeno del frontalierato in Svizzera è in continua evoluzione, influenzato da dinamiche economiche, politiche e sociali sia a livello nazionale che internazionale.
I frontalieri svolgono un ruolo cruciale per l’economia svizzera, specialmente nelle aree di confine dove la loro presenza contribuisce a colmare le lacune di manodopera in settori specifici, come l’industria manifatturiera, l’edilizia e i servizi.
Tuttavia, il calo di frontalieri in Ticino potrebbe suggerire che stiamo assistendo a una fase di trasformazione. Sarà interessante vedere come evolverà la situazione nei prossimi mesi, soprattutto alla luce delle nuove politiche economiche che potrebbero influenzare il mercato del lavoro transfrontaliero.